Cenni Storici

Le iscrizioni sepolcrali e i sarcofagi rinvenuti in C/da Calise fanno ritenere che l’antico paese doveva risiedere a valle, lungo le rive del fiume Tammaro.

Successivamente per difendersi dalle invasioni barbariche, gli abitanti si rifugiarono in cima alla collina dove oggi si trova il paese, questi ritrovamenti fanno propendere ad un’origine molto remota.

L’ipotesi più diffusa, è l’insediamento in questi luoghi di una qualche comunità dei Liguri Bebiani. Nel 180 a. c. i Romani avevano stanziato nell’ ager Taurasinus, il territorio tra Colle Sannita e Circello – annesso nel 268 a.C. – 40.000 Liguri, arresisi ai consoli Marco Bebio e Publio Cornelio e perciò detti Bebiani e Corneliani.

Vicino il centro di Circello, in c/da Macchia, è stata ritrovata la nota Tabula Baebiana e da recenti scavi sta affiorando la struttura dell’antica Bebio, la capitale dei Liguri Bebiani che si crede distrutta dai Saraceni.

Che una comunità di Liguri si sia insediata lungo le rive del Tammaro, nell’attuale territorio di S. Giorgio, è perciò molto probabile. Purtroppo però non disponiamo di documenti anteriori all’anno mille che possano avvalorare quest’ipotesi. Nella bolla di dicembre dell’anno 1084 sottoscritta da Gregorio VII si conferma l’appartenenza alla Badia di Santa Sofia di una Sanctam Mariam in Calisi, attuale contrada dove sono stati rinvenuti i sepolcreti e Santa Maria di Calise.

Comunque il nome di San Giorgio non può essere che d’epoca cristiana, la prima apparizione del nome Castellum Sancti Georgii risale al 1137, in piena epoca normanna. Il cronista Falcone c’informa che nel mese di ottobre di quell’ anno Re Ruggero II prese San Giorgio e Pietramaggiore, che erano castelli, cioè luoghi fortificati. Quì Ruggero pose le proprie guarnigioni, mandò in esilio il conte di Ariano e fondò la Contea di Buonalbergo. Sotto Guglielmo II, nipote di Ruggero, troviamo che San Giorgio fu posseduto da un Roberto di Montemale, barone del conte di Buonalbergo, da cui si può dedurre che il feudo aveva già un proprio signore, il quale prendeva nome dal luogo.

Alla dinastia normanna succedettero quella degli Svevi, degli Angioini e degli Ungheresi. Scarse sono le notizie che riguardano San Giorgio durante queste dominazioni. Nel 1350, col nome di Castrum Sancti Georgii Molinari, entrò a far parte del territorio beneventano in mano al Governo Pontificio che vi nominò un castellano nella persona del giudice Pandillo Malonotte, al quale succedette il figlio Coluccio che ricevette l’investitura direttamente dai Reali di Napoli.

Sotto il Regno di Giovanna II d’Angiò – in data del 1415 – fu nominato signore de lo casale de S. Giorgio tale Pippo Caracciolo. Al dominio del feudo si alternavano nel corso degli anni varie famiglie notabili come i Caracciolo, gli Aragona, i Gaetani, i Carafa e i Ruffo.
Nel 1595 il feudo di San Giorgio aveva 455 famiglie, risultando il più grande dei dintorni. Nel 1648, in seguito ad una rivolta contro gli Spagnoli che causò molte vittime tra la popolazione, il numero delle famiglie scese a 350, per poi ridursi drasticamente a 191 in seguito alla peste del 1656.

Nel 1620 San Giorgio era passato sotto la dominazione di Carlo Andrea Caracciolo, marchese di Torrecuso, rimanendovi fino all’estinzione di tale famiglia, nel 1764. Quell’anno divenne demanio reale e qualche anno dopo, nel 1790, raggiunse quota 5.878 abitanti, il massimo storico.

Nel 1801 il Comune fu donato da Ferdinando I al cardinale Fabbrizio Ruffo che assunse il titolo di Duca di San Giorgio.

Nel 1861, come capoluogo di mandamento, fu aggregato al circondario di San Bartolomeo in Galdo.

Immediatamente dopo il primo conflitto mondiale 1915-18, il paese fu interessato da un notevole flusso migratorio verso le Americhe e l’Australia che proseguì con più intensità dopo il secondo conflitto, durante il quale, il 29 settembre 1943, subì un bombardamento aereo da parte dell’aviazione americana all’indirizzo delle truppe tedesche che battevano in ritirata. Quel pomeriggio si contarono 27 vittime tra la popolazione.

Negli ultimi cinquat’anni San Giorgio ha subito due violenti terremoti nel 1962 e nel 1980.

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